
Riccardo Isacchini / Tommaso Carozzi
La cumbia della noia

Posizione: Piazza xx Settembre
Dimensioni: 200 x 190 cm
Esiste un luogo magico in una dimensione sospesa nel tempo, dove un angelo e un demone trovano riposo dalle antiche battaglie condividendo un’inattesa quanto surreale sospensione delle ostilità. La guerra di memoria biblica che li ha visti scontrarsi in opposti schieramenti per il dominio sull’umanità sembra giunta ad una tregua. Ma a ben guardare i loro atteggiamenti non trasmettono alcuna distensione. I due improbabili compagni siedono dunque assieme all’ombra di una nicchia barocca contemplando i passanti e ricambiando i loro sguardi con aria annoiata e malinconica, tradendo nuove tensioni e tormenti interiori. Da quali sentimenti sono afflitti? Dove volgono i loro pensieri? È forse l’inattività che li tormenta? Spetta all’osservatore dare risposte, o meglio ancora suscitare nuove domande e riflessioni.


Manusch Badaracco
Interno giorno

Posizione: Piazza del Plebiscito
Dimensioni: 200 x 300 cm
La descrizione del mio lavoro si racchiude nel titolo che nasce da un parallelismo con l’incipit delle sceneggiature cinematografiche. “Interno giorno”, un indizio alla troupe per collocarsi in uno spazio e in un tempo. Analogamente davanti allo spettatore si trova non un racconto preciso ma una finestra/ stargate metafora del collegamento tra un mondo nato tanto tempo fa, appunto il borgo medievale, e il nostro vivere moderno, attraverso un intervento gentile ed integrato. Lascio così a ciascuno di noi la libertà di immaginare, una storia da raccontare degna di essere ricordata.


Daniela Benedini
Fiori di ciliegio
premio giuria popolare 2025

Posizione: Via Garibaldi
Dimensioni: 160 x 250 cm
Il muro si trasforma in tela dipinta . Una delle Grazie dipinta da Botticelli nella “ Primavera” sta ricamando dei fiori di ciliegio sulla sua stessa tela. Un lavoro lento e accurato fatto con gentilezza e attenzione. L’ ago è il punto di unione tra il dentro e il fuori, il bidimensionale e il tridimensionale. Tutto lieve , giocato in 8 cm di spessore tra profondità della tela incassata della cornice muraria e fiori ricamati . L’omaggio al pittore quattrocentesco Fiorentino è stato l’occasione per intessere un racconto di rinascita, primavera, buon auspicio e speranza!


Luis Alberto Gomez de Teran
La ragazza con l'orecchino di pietra

Posizione: Via Garibaldi
Dimensioni: 200 x 135 cm
L’opera nasce con l’obiettivo di evolvere il concetto di trompe l’oeil, tecnica che vuole ingannare l’occhio inducendo l’impressione della tridimensionalità, e che trova il suo limite nella bidimensionalità della superficie pittorica. Qui l’artista abbatte questa barriera attraverso l’installazione di un elemento scultoreo in armonia con l’immagine: l’orecchino della ragazza, realizzato con una delle pietre che compongono l’aspetto del borgo, trovata e lavorata fra i vicoli del borgo stesso. La donna, dall’atmosfera classica ma dai tratti contemporanei, crea un legame simbolico tra il valore storico dei luoghi e la loro possibile chiave di riscoperta moderna. L’applicazione dell’orecchino celebra il valore della pietra, anche quella più minuta, che diventa preziosa e si trasforma in gioiello, allegoria del ruolo fondamentale che i luoghi ricoprono in chi li abita.



Mirco della Secchia
Insetti

Posizione: Via delle Piagge
Dimensioni: 160 x 250 cm
L’opera, realizzata con spray e pennelli, rappresenta alcune delle sfaccettature dell’animo umano. Il primo coleottero partendo dall’alto, quello arancione, è la dorifora della patata ( Leptinotarsa decemlineata) importante parassita delle patate che può distruggere in poco interi raccolti del tubero che per centinaia di anni ci ha fatti sopravvivere a carestie e guerre. Questo rappresenta il CAOS e la facilità con cui l’essere umano può essere messo in ginocchi anche da un piccolo esserino come questo. Il secondo è una Romborina un tipico scarabeo blu. Lo scarabeo nell’antico Egitto era ritenuto sacro, uno dei vari motivi era la sua associazione alla psiche umana e all’incorporeo. Anche perché facilmente associabile ad un teschio visto dall’alto. Questo quindi rappresenta la MENTE e la capacità di creazione in contrapposizione alla distruzione Caos. Il terzo è lo Scarabeo stercorario, volgarmente etichettato come “ruzzolamerda”. Sempre nell’antico Egitto era collegato a Khepri, il dio del Sole nascente, che si supponeva creasse il Sole ogni giorno in modo analogo a quello con cui lo scarabeo crea la pallottola di sterco. Dipinto con colori sgargianti, per rendere omaggio al suo spostar letame rappresenta l’UMILTÀ di doversi , a volte, abbassare a ruoli non troppo virtuosi per poter “rotolare” avanti.


Stefania Magni
Il teatro imaginifico

Posizione: Fontina sotto Via delle Piagge
Dimensioni: 300 x 150 cm
Ho inventato una favola (potete ascoltarla inquadrando il QR code, o leggerla dal volantino) che racconta della voglia di molti di noi, di voler essere qualcosa di diverso da quello che siamo, senza sapere veramente che cos’è quel “diverso” che ci piace tanto ( il gufo invidia la coda della volpe pensando che attraverso quella si possa annusare l’odore dell’erba, l’anatra pensa che le orecchie della lepre servano a volare più in alto…). Ho infilato in questo lavoro un po’ tutto di me; la mia esperienza di grafica, nel manifesto che pubblicizza lo spettacolo, l’illustrazione, nella realizzazione della scenografia/personaggi, la decorazione nella struttura, sipario e muro, la mia leggerezza giocosa nella storia. Il risultato è che NON È COME SEMBRA titolo dello spettacolo e nella realtà, infatti è un trompe l’oeil!



Vieri Panerai
Dipinto inaugurale, non in concorso

Posizione: Via Mascagni
Dimensioni: 120 x 200 cm

Kimberly Alsop
It's even better than I imagined

Posizione: Piazza del Popolo
Dimensioni: 170 x 170 cm
La mia opera ritrae mia figlia, Anastazia, che sogna ad occhi aperti la bellezza della vita in Toscana, con un bicchiere di vino in mano, mentre si gode ogni momento. Il mio gatto, Minx, è coprotagonista e osserva attentamente la bottiglia che ha rovesciato, mentre il vino si riversa oltre il bordo. La finestra in vetro colorato nella scena presenta lo stemma di Castelnuovo di Val di Cecina. Sullo sfondo, una candela illumina il Patrono della città, il Santissimo Salvatore, che simboleggia i miei pensieri per amici e familiari a casa (o ovunque si trovino) che stanno attraversando momenti difficili, mentre io sono abbastanza fortunata da poter fare ciò che amo in questo posto meraviglioso.



Giulio Clementi / Viviana Clementi
Il canto della rosa - Prima di un concerto a Castelnuovo

Posizione: Piazza del Popolo
Dimensioni: 250 x 300 cm
Il grande pannello è dedicato a Susy Bellucci. Un cartello a lato dell’opera descrive il “racconto” che ha ispirato il progetto, a ricordo di un concerto folk che Susy, Giulio e altri strumentisti tennero nel 2006 a Castelnuovo Val di Cecina, alloggiando in quello stesso Hotel dei Conti che in questi giorni ha ospitato i due pittori. La stanza della musica, dalle pareti decorate e illuminate da una grande vetrata, riaffiora alla luce grazie all’apertura virtuale della facciata in pietra, mostrando gli stessi strumenti del gruppo folk, come durante una pausa delle prove prima del concerto. A sinistra, una rosa, recisa ma ancora in fiore, è l’unica presenza di vita e di fragilità, dedicata alla scomparsa prematura di Susy, venuta a mancare nel 2018. Sempre accanto all’opera, un codice QR consente di scaricare il brano “Il canto della rosa”,



Stefano Lucà
I confini dell' Arte
premio giuria tecnica 2025

Posizione: Via Mascagni
Dimensioni: 108 x 55 cm e 175 x 270 cm
Una bottega artigiana affollata di calchi, studi e ornamenti. La polvere depositata su ogni superficie, una luce fioca avvolge la scena dove uno scultore è intento a modellare la sua opera, mentre un garzone aiuta il maestro, nel sudore e nella polvere del loro lavoro. Poco più in là, seduta su un davanzale dietro una grata, una ragazza in un candido abito guarda il mondo fuori dalla finestra e sogna una realtà diversa. Quest’opera vuole offrire uno spunto di riflessione su quale sia il ruolo dell’Artigianato nel mondo dell’Arte e del ruolo che ha sempre avuto nel panorama culturale e nel tessuto urbano delle nostre città. Una realtà complessa, fatta di passione e abnegazione, sacrificio e perseveranza. Una gabbia dorata in cui a volte ci si sente intrappolati.


Mario Paolantonio
La porta segreta

Posizione: Piazzetta Dino Fulceri
Dimensioni: 170 x 270 cm
L’opera che propongo in questa sede è stata dipinta utilizzando i pigmenti naturali assieme a un legante acrilico, adatto per l’esterno. Il soggetto che ho ideato vuole emulare i tanti scorci catturati da quello sguardo fugace che ognuno di noi getta, passando davanti a una porta aperta. Ho, quindi, realizzato un gioco prospettico che invita l’occhio dello spettatore a guardare attraverso una porta socchiusa, dietro la quale si scorge, tra le pareti domestiche, una figura in penombra, colta nell’atto del dipingere. La luce svela alcuni oggetti, e lascia scivolare lo sguardo sulla figura in penombra, per poi proseguire fin verso il muro esterno illuminato, dietro la finestra. Il pittore, noncurante della porta socchiusa e dei possibili sguardi dei passanti, osserva la sua tela, racchiuso in un tempo sospeso che, ormai, appartiene già al passato.


Luca Guenzi
L’aia dell’Angelo - Gastronomia

Posizione: Porta Fiorentina
Dimensioni: 300 x 200 cm
Ho voluto raccontare una storia, in contrapposizione all’Aia dei Diavoli poco fuori dal paese, la mia Aia dell’Angelo è una gastronomia. Appare come un negozio aperto ma se si fa attenzione vengono cucinati e venduti solo cibi e alimenti immaginari. E’ un po’ come una favola , dove chi osserva si immagina sapori e sogna di avere magari quelle proprietà che ogni alimento promette. Cosi come mettendo due palline dei capelli del Vieri ( colui che ha pensato e realizzato il progetto del festival ) ognuno di noi può avere il suo genio, o mettendo in infusione tre unghie di Mirko (il magico Mirco che ci ha aiutato tanto nel fornirci pannelli rasature e pedane) avere la sua forza. Molti mi chiedevano del perché la porta fosse aperta benché ci fosse un cartello chiuso. La spiegazione sta nel fatto che se si entra quando c’è il cartello chiuso si rischia.


Selene Crezzini
Mondo parallelo

Posizione: Via Nuova
Dimensioni: 100 x 100 cm
Una ragazza in mezzo ai resti di una finestra in frantumi, con la testa rivolta verso di noi come se ci percepisse. Sebbene non possa realmente vederci o sentirci, infonde un senso di consapevolezza, creando una doppia illusione che attira lo spettatore nella scena. In uno scenario di devastazione e distruzione, brilla la sua resilienza. La finestra in frantumi è un simbolo dello scempio provocato dal conflitto, ma in mezzo al caos la circondano uccelli vivaci dal piumaggio infuocato. Rappresentano il duraturo spirito di speranza, con i colori brillanti in netto contrasto con la desolazione che li circonda. Nonostante l’agitazione, lo sguardo della ragazza indica forza interiore e determinazione a perseverare. Lo spettatore è invitato a contemplare i mondi paralleli che esistono dentro e fuori dall’immagine: la cruda realtà del conflitto contrapposta alla presenza duratura della speranza.
Nel momento congelato nel tempo, la giovane si erge a potente promemoria della resilienza dello spirito umano, offrendo un barlume di luce anche nei tempi più bui.


Alison Woolley
Introspection

Posizione: Muro della Chiesa della Misericordia
Dimensioni: 180 x 210 cm
Attraverso l’introspezione possiamo liberarci da molte prigioni che costruiamo noi stessi. Una volta che siamo liberi da questi prigioni mentali ci troviamo in contatto diretto con la vita stessa, i nostri corpi e la nostra natura. La vita diventa quindi l’arte dell’equilibrio.


Arianna Fremura
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri

Posizione: Muro di fronte a Vicolo del Chiassino
Dimensioni: 130 x 240 cm
Opera, ispirata alla “Fattoria degli animali” di George Orwell, dalla quale ho tratto il titolo. Qualcuno tenta, spezzando la catena, di liberare le pecore; chissà se ne approfitteranno…
È un invito a riflettere sul potere della consapevolezza individuale e del pensiero critico. Ma è anche un omaggio a tutte le pecore che nel tempo, hanno attraversato il ‘ magico’ vicolo del Chiassino.


Luigi Esposito
E come d’incanto...

Posizione: Via Martiri dell’indipendenza
Dimensioni: 180 x 210 cm
Qui la forza della luce fa risaltare qualunque cosa, che sia pietra, metallo, acqua o vegetazione. La pittura può essere quel mondo dentro il quale le immagini acquistano meraviglia, si impreziosiscono. Quindi si oltrepassa una soglia, “un gradino” per andare oltre, attraverso l’immaginazione, la fantasia, la creatività. Sensazioni legate tra loro. L’immaginazione parte da percezioni reali e le combina in modo nuovo.
La fantasia va in suo aiuto aggiungendo elementi irreali e la creatività cerca di riprodurre queste fantastiche soluzioni. Quindi se per un attimo chiudiamo gli occhi e immaginiamo di perderci in questo luogo pacifico e pacificante, ci concediamo una pausa da una realtà che a volte può essere opprimente, dominata da paure, ansie e stress, e l’immaginazione può essere una cura che attiva un processo di fiducia e di consapevole desiderio di meritarsi attimi di relax.
E non è poco.
